“Vorrei essere più muscoloso” /1: uomini e immagine corporea

La maggior parte delle ricerche psicologiche sul rapporto tra la percezione del proprio aspetto fisico (body image) e il benessere psicologico riguardano la popolazione femminile: le donne e le ragazze adolescenti sono evidentemente soggette a pressioni sociali forti relativamente a come il loro corpo dovrebbe apparire. Queste pressioni possono arrivare dalla famiglia, dai pari o dai mass media e molte ricerche hanno trovato correlazioni positive tra l’esposizione a questi fattori e alcuni sintomi di disagio psicologico, come bassi livelli di autostima e alterazioni del comportamento alimentare.

Le ricerche che riguardano uomini e ragazzi adolescenti, invece, sono molto più rare e molto più recenti, ma fortunatamente si stanno facendo largo molti quesiti interessanti rispetto ad una tematica probabilmente finora sottovalutata: quanto incide la percezione del proprio aspetto fisico sulla salute e sul benessere psicologico degli uomini e dei ragazzi? 

La “muscolosità” e la Drive for Muscularity Scale

L’attenzione all’aspetto fisico maschile negli ultimi decenni si è concentrata su un ideale estetico centrato sulla “muscularity” (muscolosità), soprattutto nelle culture occidentali, con grandi somiglianze anche tra Paesi diversi. Uno studio del 2000, per esempio, ha messo a confronto la body image (l’immagine che una persona ha del proprio corpo e del proprio aspetto estetico) di tre gruppi di uomini provenienti da tre Stati diversi: Stati Uniti (Boston), Francia e Austria a cui sono stati misurati peso, altezza, massa grassa e massa magra e che sono stati successivamente sottoposti ad un questionario relativo alla percezione del proprio aspetto fisico, all’interno del quale potevano scegliere immagini di corpi maschili differenti per rispondere a domande che indagavano la percezione del proprio aspetto fisico. 

Differenze significative tra le misure corporee effettive dei partecipanti e il loro ideale di fisico sono emerse relativamente alla muscolosità: alle domande relative al fisico che avrebbero desiderato e al fisico che, secondo loro, viene maggiormente apprezzato dalle donne (n.b. questa domanda è stata posta senza precedentemente sondare l’orientamento sessuale dei partecipanti), in tutti e tre i gruppi è emersa una differenza dai 12 ai 14 kg: in altre parole, i partecipanti pensavano che il loro fisico sarebbe stato più attraente con 12-14 kg di muscoli in più.

Questo ideale di fisico maschile è largamente sostenuto dai media e non solo da cinema e social network: un famoso studio del 1998 ha messo a confronto alcuni tra i più famosi giocattoli per bambini raffiguranti supereroi e altri personaggi dei cartoni animati prodotti e venduti nel corso dei 30 anni precedenti, misurando la circonferenza di vita, petto e bicipiti di ciascun modellino comparandoli, in scala, con i cambiamenti che avrebbe subito il corpo di un uomo alto circa 1.80.

I risultati hanno individuato modifiche fisiche decisamente irrealistiche, se non impossibili, da attuare sul corpo di un uomo e i ricercatori si sono chiesti come questi modelli estetici, con cui i bambini si confrontano fin dalla più tenera età (come succede alle bambine che giocano con le Barbie, ad esempio) possano o meno influenzare la percezione dei bambini, dei ragazzi e conseguentemente degli uomini adulti relativamente al proprio corpo e a come questo dovrebbe essere.

Per misurare questa “tensione” al voler aumentare la propria massa muscolare, in modo da raggiungere la tipica forma fisica mesomorfica (un corpo magro e molto muscoloso), uno degli strumenti più usati nella ricerca psicologica è la Drive for Muscularity Scale (DMS), che viene utilizzato per studiare le preoccupazioni e le risposte degli uomini relativamente alla loro body image, in risposta alle pressioni sociali che li spingerebbero a raggiungere quel tipo di forma fisica.

Perché è importante per la ricerca approfondire queste tematiche?

Perché la pressione sociale (che può provenire dai media, ma anche dalla famiglia, dagli amici o da qualunque gruppo o comunità) a raggiungere un certo tipo di forma fisica può portare a vissuti di ansia e, in alcuni casi, a depressione e a disturbi del comportamento alimentare sia negli uomini che nelle donne. 

La DMS è sostanzialmente composta da un questionario di 15 affermazioni relative ad atteggiamenti e comportamenti espressamente associati con il desiderio di voler essere più muscolosi, su ognuna delle quali il partecipante deve esprimere il suo grado di accordo o disaccordo su una scala da 1 a 6, in cui più alto è il punteggio più la motivazione ad essere muscolosi è alta.

Per darvi un’idea, alcune delle affermazioni comprese nel questionario sono più generiche, come “Vorrei essere più muscoloso”, oppure “Mi sento in colpa se salto la mia sessione di sollevamento pesi”; altre sono più specifiche, ad esempio “Penso che le mie braccia non siano abbastanza muscolose”, oppure “Prendo in considerazione di assumere steroidi anabolizzanti”.

Anche se non tutti gli studi su questo tema utilizzano la DMS e non tutti si focalizzano sul concetto di Drive for Muscularity, i ricercatori si stanno concentrando sul capire se ci sono differenze nella percezione della body image tra gruppi di uomini differenti, per comprendere in che modo la percezione del proprio aspetto venga influenzata nei ragazzi e negli uomini e se ci siano gruppi di persone che presentano profili di rischio più alti rispetto alla possibilità di sviluppare sintomi di ansia, depressione e disturbi del comportamento alimentare (DCA).

Con questi propositi, alcuni di questi studi – hanno approfondito le possibili differenze relative all’appartenenza socio-culturale e all’orientamento sessuale: se vuoi approfondire, ho parlato di alcuni di questi studi nella seconda parte di questo articolo.

FONTI:

Pope H.G. et al. Body image perception among men in three countries. American Journal of Psychiatry, 2000.

DeBlaere C., Brewster M.E. A confirmation of the Drive for Muscularity Scale with sexual minority men. Psychology of Sexual Orientation and Gender Diversity, 2017.

Pope H.G. et al. Evolving ideals of male body image as seen through action toys. The International Journal of eating Disorders, 1999.

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