Sembrerà banale ma è la prima cosa su cui fare chiarezza: cosa fa lo psicologə?
Per farti capire che non ti sto dando una mia personale interpretazione, prendo spunto dalla definizione scritta sul sito dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, da cui prendo 3 frasi che secondo me sono particolarmente utili per rispondere a questa domanda:
- La professione di psicologə comprende […] la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico
- Si occupa di psicopatologia, ma non solo
- Ha l’obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie, le organizzazioni (es. scuola, azienda, ecc.)
Alla fine di questo articolo lascio dei link per approfondire.
Considerate che lə psicologə può lavorare in tanti ambiti e contesti – esistono ad esempio lə psicologə del lavoro, dello sport, del traffico, della salute, ecc. – io, in questo articolo, mi riferirò in particolare allə psicologə che si occupa di clinica: quello che di solito ci immaginiamo nello studio con il suo lettino e i suoi pazienti.
(Sulla questione del lettino, ci torniamo in un altro articolo).
Quella di psicologə, quindi, è una professione sanitaria, regolamentata dalla legge, per svolgere la quale è necessario essere iscritti ad un Albo e, per rimanere all’interno di questo Albo, è necessario soddisfare i requisiti richiesti dalla professione, a livello di formazione – anche formazione continua – e di rispetto del codice deontologico.
Vediamo insieme alcune delle attività svolte dallə psicologə per capire meglio di cosa si tratta.
Prevenzione
Se ne parla pochissimo, ma è assolutamente possibile e necessario occuparsi di prevenzione anche per quanto riguarda la salute mentale. Esattamente come avviene per le malattie fisiche, anche i disturbi psicologici possono avere diverse cause: un po’ sono legate alle caratteristiche congenite dell’individuo, un po’ sono legate all’ambiente in cui vive e in cui è cresciuto e allo stile di vita che conduce.
Ed esattamente come per le malattie fisiche, dobbiamo prendere atto del fatto che nessuno di noi è immune ai disturbi psicologici, soprattutto a quelli più comuni, come ad esempio l’ansia, i disturbi dell’umore come la depressione, attacchi di panico, disturbi psicosomatici, ecc.
Considerate che già da qualche anno l’OMS ha individuato la depressione come una delle prime cause di disabilità e mortalità nel mondo.
Capire che tutti noi possiamo incorrere in uno di questi disturbi, esattamente come prendiamo il raffreddore o l’influenza, e il primo passo per capire che abbiamo il potere di agire preventivamente per fare in modo che non succeda.
Se vi interessa capire meglio come ciascuno di noi può fare prevenzione rispetto alla propria salute psicologica, fatemelo sapere nei commenti così lo approfondirò in un altro articolo.
Diagnosi
La diagnosi è una valutazione dello stato psicologico della persona in quel momento, cioè nel momento in cui si rivolge allə psicologə. Ci sono diversi strumenti per fare una diagnosi e non tutti gli psicologə utilizzano gli stessi: fondamentalmente si tratta del colloquio clinico (di cui parlo in questo articolo) e dei test psicologici. Non tutti gli psicologi usano i test ma, in ogni caso, i test devono sempre essere correttamente interpretati e contestualizzati insieme alle altre informazioni sulla persona e sulla sua situazione.
Su internet trovate tanti siti che vi propongono test psicologici di ogni tipo: “scopri la tua personalità”, “scopri se hai la depressione”, ecc.
Questi test NON sono una diagnosi.
Anche se il termine diagnosi fa pensare immediatamente alla malattia, non è detto che la valutazione dellə psicologə porti necessariamente a stabilire che quella persona ha una patologia: anche chi non rientra nei criteri di una patologia può però trovarsi a dover affrontare delle difficoltà che sono magari insorte da poco oppure dei meccanismi disfunzionali che si porta dietro da un po’ e, in ogni caso, lə psicologə rimane la persona giusta a cui rivolgersi.
Abilitazione-riabilitazione
Queste due parole significano l’acquisizione di una capacità o una competenza che fino a quel momento la persona non aveva, oppure il recupero di una capacità o competenza che aveva ma che, per qualche motivo, ha perso.
Per capacità e competenze intendo tutte le risorse interne della persona che possono essere riconosciute, attivate o rafforzate, come le capacità cognitive, l’intelligenza emotiva, il senso di auto-efficacia, la resilienza, le abilità sociali, ecc. Quando parliamo di competenze, parliamo di cose concrete, che si possono misurare e che si posso acquisire o ri-acquisire.
Anche se il senso comune vuole che siano delle capacità solo innate, non è così.
Sostegno
Il sostegno psicologico e un percorso continuativo di sedute con unə psicologə, può essere iniziato per diversi motivi e con diversi obiettivi. Affrontare un periodo particolarmente difficile o doloroso, capire l’origine di un malessere psicologico o psico-fisico, affrontare problemi nelle relazioni, superare dei “blocchi” emotivi o relazionali, esplorare la propria identità per comprendersi meglio e diventare in questo modo anche più assertiv* e più resilienti, ecc.
Della differenza tra il sostegno psicologico e la psicoterapia parlo in questo articolo, ma inizio ad anticiparti che lə psicologə non psicoterapeuta non è assolutamente vincolat* ad un numero ridotto di sedute o ad una durata più breve nel suo intervento.
Sperimentazione, ricerca e didattica
Infine, lə psicologə può naturalmente insegnare e può fare ricerca e sperimentazione. Siccome molte persone sono ancora scettiche su questo punto, va ricordato che la psicologia è una scienza e, come tale, le conoscenze in questo ambito si basano su studi, ricerche ed esperimenti che seguono le regole del metodo scientifico, le stesse identiche regole che devono seguire i ricercatori in fisica, astronomia, chimica e biologia: perché il metodo scientifico, anche se viene adattato alle caratteristiche dei diversi ambiti di ricerca, è uno e uno soltanto per tutte le scienze.
Se vi interessa approfondire questo punto vi consiglio il video della mia collega Chiara De Bella.
Da tutta questa spiegazione, che spero non sia stata troppo noiosa, vorrei concludere specificando 3 cose che secondo me sono importanti per comprendere la nostra professione e che emergono dal discorso che ho appena fatto:
- Lə psicologə opera sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili: non sulla base delle proprie opinioni o, peggio ancora, dei propri pregiudizi e, se lo fa, sta commettendo un errore. Siccome la possibilità di sbagliare è sempre dietro l’angolo e anche gli psicologə sono esseri umani, è necessario che abbiano sempre un alto livello di auto-consapevolezza e soprattutto che conoscano le proprie competenze ma anche i propri limiti e ogni professionista ha i suoi.
- Lə psicologə utilizza la relazione e il colloquio come strumenti di intervento: la relazione con lo psicologə esiste e si svolge in un certo modo, con certe dinamiche, perché per lə psicologə la relazione è uno strumento di lavoro. La persona che fa un percorso con unə psicologə sperimenta, all’interno di questo percorso, tutto ciò che potrebbe sperimentare anche fuori: le dinamiche comunicative, la fiducia o la non fiducia, una vasta gamma di emozioni, ecc. ed è all’interno di questa relazione che alla persona vengono forniti gli strumenti per diventare più consapevole di come pensa, come si comporta, cosa prova e provare a capire dove può intervenire se c’e qualcosa che non la fa stare bene.
Lo strumento fondamentale con cui si instaura questa relazione è il colloquio: il colloquio è uno strumento di conoscenza, di alleanza, di diagnosi e anche di trattamento.
A seconda dell’orientamento e delle competenze dell* professionista, il colloquio potrà prevedere modalità e contenuti diversi.
- Si occupa di patologia, ma non solo: c’è ancora un forte stigma rispetto all’andare dallə psicologə, perché si pensa che lə psicologə sia quellə che “cura i matti” oppure quellə da cui vanno le persone che non sanno affrontare da sole le difficoltà della vita. Ora, fermo restando che in linea generale ci dovremmo seriamente tutt* interrogare sul perché sia così tanto un problema, per la società in cui viviamo, che non sempre nella vita ce la facciamo da sol* e qualche volta abbiamo bisogno di chiedere aiuto, a parte questo nella descrizione dellə psicologə che ho fatto fin qui spero si capisca che lo psicologə non si occupa solo di patologia, ma di salute a tutto tondo: la salute non è soltanto l’assenza della patologia ma è uno stato di pieno benessere fisico, mentale e sociale.
Inoltre, secondo la definizione stessa di salute, non può esistere salute senza salute mentale.
FONTI E LINK UTILI:
Chi è lo psicologo, dal sito dell’OPL: https://www.opl.it/psicologia/lo-psicologo.php
Qual è la definizione di salute: https://www.who.int/about/who-we-are/frequently-asked-questions
L’OMS sulla depressione: https://www.who.int/news-room/detail/30-03-2017–depression-let-s-talk-says-who-as-depression-tops-list-of-causes-of-ill-health
Video di Chiara De Bella “La psicologia e una scienza?”: https://www.youtube.com/watch?v=xSTvE7Gs6T4&list=PLi-PRSbpGQ7ILzjYqWPTGY8Qj1p48vudi
Un pensiero riguardo “Cosa fa lə psicologə”